giovedì 1 ottobre 2009

small town boy

come avrò già detto in precedenza, la mia città natale è Torre Annunziata, nella dirtiest provincia napoletana. Una città non piccolissima, saremo sui 50.000 abitanti (15 anni fa erano 75.000, si dice che in passato fu toccata anche una punta di 100.000), ma sempre, purtroppo, una città di provincia. Non mi ci sono mai sentito a casa in quel posto, inutile stare qui a dire quanto mi senta sollevato ad averlo lasciato.

essendo un paese di provincia, le persone hanno una mentalità chiusa. Mia madre non ha mai accettato veramente la mia partenza, lei ancora spera che io me ne penta e torni. Del tipo "eh vabbe' adesso s'è fissato, lasciamolo fare". Mio fratello, cinque anni più grande di me, non ha mai capito perché io abbia voluto lasciare proprio l'Italia, avrei potuto emigrare, di nuovo, al nord. Mia sorella, la maggiore, più grande di 7, dice di appoggiarmi ma la sua non convinzione è chiara anche dalla videochiamata di Skype.

eppure ho studiato lingue, sapevano della mia passione per l'inglese, erano lì quando vedevo i film in lingua originale. Era ovvio che prima o poi ci avrei provato.

oggi mi videochiamano mio cugino e mia cugina. Mi chiedono come va e del lavoro. Quando ho detto che avrei lavorato in un call center ho visto lo sgomento sulle loro facce, anche mia sorella fece un'espressione simile. Insomma per loro io dovevo venire qua e in un mese trovare una scrivania da direttore. Per loro io sto vivendo il mito dell'emigrante, che va all'estero e torna ricco.

è spaventoso quanto siano lontani dalla realtà e non lo dico con presunzione. Ognuno vive nel proprio mondo e la vita di provincia ti costringe a viverne in uno davvero piccolo e ristretto. Al mio paese trovi la ragazza a 20 anni, hai la macchina, non necessariamente un lavoro perché tanto paga papà e a 25 anni già sei vecchio e pensi al matrimonio. E questo vale per tutti, anche i cosiddetti "alternativi" che si credono fuori dagli schemi, ma anche loro vittime del sistema.

mio padre non poteva pagarmi la macchina e io non sono riuscito a trovarmi una ragazza a 20 anni, non ho mai avuto successo per via della mia diversità. Ero troppo riservato. Io preferirei dire che non sono così ipocrita da fingermi il tuo migliore amico quando ti conosco a malapena.

e per un periodo, un lungo periodo, sono arrivato a sentirmi disadattato, sbagliato, inconsciamente anch'io volevo rientrare in quello schema, perché era la dimensione di stabilità più a portata di mano. E anche perché se non ne facevi parte, ti sentivi emarginato, tagliato fuori. Ma io non sono fatto per quello schema e infatti adesso che ne sono completamente fuori, mi sento libero. Per uscirne serve coraggio, un mio amico lo sa bene, è come prendere la pillola rossa e uscire da Matrix.

la cosa più spaventosa è che la provincia ti "entra dentro", non basta scapparne per liberarsene. Conosco persone emigrate al nord, che ancora parlano del mio paese, dove per un periodo si è spacciata cocaina liberamente per strada ed è tuttora la piazza principale dello spaccio in Campania, come se fosse il posto migliore del mondo. La realtà è che quello che sai, quello che hai sempre saputo, ti dà sicurezza, se in te non esiste lo stimolo a imparare, a capire, ad assaporare cose nuove, allora conviene non muoversi e restare fermi, vivere da parassiti, perché non hai la capacità di eliminare le vecchie sicurezze per crearne di nuove e migliori.

il luogo comune vuole che le persone di provincia siano più allegre e spensierate. La mia risposta? Beata ignoranza.

21 commenti:

  1. Anche questa volta mi ritrovo in molte delle cose che hai scritto. Il paese da cui vengo io è molto più piccolo di Torre Annunziata, figurati! Oltre a voler venire a vedere Edimburgo, mi sta venendo sempre più la curiosità di conoscervi tutti e due. Spero solo che qui le cose si sistemino, sto seguendo il tuo consiglio e sto cercando qualcuno che voglia un italiano madrelingua e che sappia anche l'inglese, altrimenti non ne esco.

    Augurissimi per te e per il tuo lavoro, che è ottimo di questi tempi, altroché!

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  2. beh quando vuoi, noi siamo sempre qui!

    dai, spero vivamente che le cose si sistemeranno anche per te.

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  3. La campania e' la periferia d'Europa.
    Senza voler offendere, io sono campano, di una citta' sicuramente meno difficile della tua, ma ugualmente arretrata.
    La pillola l'hai presa.
    Non si torna indietro.
    Have a good one...

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  4. Io invece voglio tornare in Italia...non nel sud italia, ma nelle zone ricche del Nord...
    Sono stufo di questa Scozia in cui la qualita' delle case fa' schifo, in cui mi ritrovo ogni giorno ragni ed insetti in casa, e la landlady se ne frega...o del fatto che la gente considera "normale" trovarsi un topolino in casa!!!
    Ma che c..., dove siamo in Africa! Terzo mondo!!!
    Non parliamo poi delle ferrovie, della cultura del bere, o dei salari (1000£ al mese, ecco cosa guadagno, per un lavoro nel campo dell'IT, alla faccia di quegli idioti che scrivono "All'estero e' tutta un'altra storia, si guardagna 3-4 che in Italia"...tanto valeva rimanere in Italia)

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  5. @bacco

    essì, purtroppo è vero, anche se c'è da dire che in Campania non siamo nemmeno messi troppo male rispetto ad alcune zone della Sicilia o della Calabria, abbiamo comunque Napoli che è un centro importante. Sicuro, non torno indietro.

    @Anonimo

    io sinceramente non sono venuto qui aspettandomi i mega-stipendi, sapevo che comunque i lavori "base" (per base intendo partendo dal basso, ovvero come executive o assistant) hanno un livello salariale minimo. Però se vai avanti e sali qualche posizione lo stipendio cambia eccome. Qui vedo più prospettive, al colloquio di lavoro il tizio era impressionato dal mio curriculum, in Italia pare che non gliele fotteva un cazzo a nessuno. Qui se vali, vieni valorizzato, in Italia vieni valorizzato solo in base alle amicizie.

    Ma ad ogni modo con 1000 pound qui ci vivi degnamente, al superemercato trovo prezzi migliori che in Italia, per dirne una: 4 pinte di latte FRESCO le pago 1.40 più o meno, in Italia un litro di latte UHT lo paghi 1€. Persino la pasta non costa molto in più.

    poi sono impressioni, io qui mi ci trovo bene e lo vedo meglio del Nord in cui comunque ho vissuto per un po'. Problemi di insetti nel mio flat non ne ho, qualche ragnetto, ma è normale avendo il giardino. Anche il mio amico che vive qui ha un'ottima casa, e quando andavo in giro a cercare la stanza ho visto case davvero buone. Sarà che magari a Edimburgo siamo messi meglio rispetto a dove sei tu, non so.

    magari sei semplicemente più tagliato per il Nord Italia, alla fine ognuno è tagliato per un posto e ognuno la vede a modo suo.

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  6. @anonimo

    devo aggiungere. Le ferrovie? io ho preso due treni, uno per Dumferline e un altro per Glasgow, ho pagato un viaggio per quello che in Italia paghi per un regionale e ho viaggiato su treni che erano come i nostri Eurostar.

    cultura del bere è un luogo comune, c'è anche chi si mantiene e non si sfascia per forza. E' solo che un ubriaco che canta o barcolla per strada fa più impressione di 10, 15 altre persone che se la godono senza problemi. Poi se la tua destinazione è il Nord, guarda che anche lì la cultura del bere dilaga.

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  7. Beh, io credo che uno debba principalmente considerare il motivo per cui se ne va. Se è solo per i soldi, ovvio che non ti va bene nient'altro e ti stanchi rpesto se non guadagni nemmeno quanto pensavi di guadagnare.
    Se è per il desiderio di cambiare vita, d'incontrare un'altra cultura, magari anche molto diversa e grazie a ciò arricchirti più interiormente che esteriormente, che dire? Che io ancora non sono venuta in Scozia per paura d'innamorarmene troppo e non volermene scendere mai più!

    Io sono in Inghilterra, a Londra, e qui mi piace molto. Ma ho sentito l'aria di Dublino anni fa e mi è rimasta dentro. Londra è diversa, mentre Edimburgo la vedo più simile a Dublino, ricca di spirito celtico e sicuramente più intima. Per ora Londra va bene, ma probabilmente non è per sempre. Devo farmi le ossa.

    ENJOY SCOTLAND!

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  8. @Joan

    beh che male ci sarebbe ad innamorarsi della Scozia e restare qui per sempre? :)

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  9. @Joan

    pensi di tornare a DUblino?
    Cosa ti colpi' in particolare

    @Michele

    l'anonimo e' in piena crisi. Rompe le scatole anche a me, fallo sfogare.


    Forza Napoli

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  10. @Michele

    Le impressioni in termini di costo della vita el ho avute anche io a Dublino ...negli ultimi 6 mesi pero' ;)

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  11. @Michele

    Eh, è una luuuuuuuuuunga storia. Spero di potertela raccontare da vicino un giorno :) Ma tu quando inizi a lavorare? O già hai iniziato e non me ne sono accorta?

    @bacco1977

    Sì, penso di tornare a Dublino prima o poi, lo scrissi anche sul blog prima di partire per Londra, ho tanta voglia di rivederla, di stare di nuovo lì, di ripassare per quelle strade. So che non rimarrei indifferente. Come dissi anche a qualcuno molto vicino a me, se avessi dovuto seguire esclusivamente il cuore e non considerare nient'altro, sarei tornata a Dublino. Ma queste scelte, per quanto avventurose, vanno comunque ponderate. Per ora sono a Londra come trampolino di lancio, ma onestamente sento che non rimmarrò qui per sempre. Probabilmente sono fin troppo affascinata dalla cultura celtica. ;)

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  12. inizio martedì, ma è come se avessi iniziato già, questa settimana l'ho dedicata interamente alle faccende burocratiche... e tra l'altro non ce l'ho nemmeno fatta a risolverle tutte!

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  13. Sbaglio o e´ un vero sindromato?!?!?
    Bacco, tu che li conosci, aiutami tu!

    Non li avevo mai incontrati!!!

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  14. @Alekos
    Sono pericolosi.
    Cercano di tirarti dentro il tunnel del loro nulla. Disintegrandoti.

    Diventano violenti se contradetti. Non riescono ad accettare che altri vivano bene laddove loro hanno fallito. E questo li rende nervosi, nevrotici, senza filtri. Insultano ed inveiscono. Cosa che non farebbero probabilmente se fossero in Italia. Soffrono molto nella permanenza all'estero. Molti hanno solo paura e l'aiuto non si nega anessuno. Tranne agli arroganti.

    Sono cio' che non si racconta mai degli italiani all'estero.......
    Sono il prodotto della nostra societa' che ha fallito.

    Non puo' esistere dialogo con loro.
    Non esiste soluzione.
    Ignorarli e spingerli ad andare via e' l'unica via.

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  15. Questo sara' il mio ultimo post sui blog Celtici, anche perche' non ho tempo da perdere, che devo cercare lavoro nel Nord Italia...
    Oggi non sapevo se sbellicarmi dalle risate, oppure piangere, quando ho visto quanto e' diffusa l'elettricita' "pay-as-you-go" qui...niente contratto, solo una chiavetta da ricaricare al supermercato...
    Fino ad ora sapevo che solo in Africa avevano questa cosa, perche' essendoci li' molta poverta' ed insolvenza, le aziende elettriche preferiscono tutelarsi, e far pagare in anticipo l'uso dell'elettricita'...Ma evidentemente la isole Britanniche meriterebbero di essere spostate dalle parti dell'equatore...
    Posso capire come funziona: Johnny/Scott/Mister X guadagna Y pounds/Euro al mese, gia' di per se' pochi ("Great Britain is a low-wages country"...parole della mia landlady, non di un sindromato) ma siccome nel suo paese e' diffusa la cultura del comprare a debito (nonostante le crisi...ma in certi paesi le brutte abitudini sono troppo radicate nella cultura nazionale per pensare di estirparle, come in Italia per carita'), nonche' di spendere un botto di soldi in scommesse e "pubbate", egli si e' indebitato talmente tanto che non ha piu' un soldo, quindi non puo' pagare la bolletta elettrica mensile...
    Moltiplicate questo comportamento per milioni di persone, mettetevi nei panni dell'azienda elettrica, ed avete capito perche' e' cosi' diffusa l'elettricita' "pay-as-you-go", presentata anche come una cosa "cool" e che vi fa risparmiare, non come una tragedia...
    A quando l'healthcare "pay-as-you-go", o qualunque altro bene primario "pay-as-you-go"?
    Adesso capisco anche perche' mi e' stato impossibile avere un contratto per Internet mobile con 3, dato che vivo qui solo da pochi mesi, mentre quando ero in un'altro paese europeo piu' civile, che non nomino, non ebbi nessun problema...Risultato? Pay-as-you-go con 3, 15£ per 3GB...
    Comunque tranquilli, anche in Italia finiremo presto cosi', con le ricariche di elettricita'/acqua/gas, visto che ci siamo fatti "Americanizzare" e "Inglesizzare" nel peggiore dei modi possibili...siamo passati da una cultura del risparmio e dell'investimento sulla casa di proprieta', ad una cultura del comprare a debito, farsi i viaggi a tutti i costi (vedi quegli idioti di www.zingarate.com, che venderebbero le loro madri per un week-end "zingaro"), e considerare il vivere in affitto, magari condividendo con 6-7 persone, possibilmente tutte straniere, una cosa "cool", da ggiovani e di tendenza...

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  16. scusa, ma se finiremo anche in Italia cosi'.....
    perche' ci torni?

    salutami lo zio silvio....

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  17. io non voglio polemizzare con anonimo perché viaggiamo su binare completamente separati. Qui non è il paradiso, quello non esiste, ogni nazione ha vantaggi e svantaggi.

    l'accanimento col pay as you go non lo capisco, è un modo di pagare come un altro, se uno si trova meglio se lo mette. Per gli abbonamenti, è ovvio che non firmano un abbonamento al primo che capita soprattutto se non residente, c'è un alto rischio di morosità e fanno benissimo a premunirsi. Ho lavorato alla Vodafone e ti dico che anche in Italia per sottoscrivere un abbonamento si fanno verifiche e possono anche non concedertelo.

    hahaha non parliamo del capitolo abbonamenti cellulari eh, sai che in Italia sull'abbonamento al cellulare si paga una tassa di 5,16€ al mese? è una "tassa di concessione governativa" un modo per chiamare quella che era 20 anni fa una tassa su alcuni beni di lusso. Insomma in Italia in cellulare è ancora un bene di lusso. Dato che ti attacchi al discorso pay as you go, l'Italia è l'unico paese in Europa dove le ricaricabili superano gli abbonamenti (mi sa che questo succede anche in Africa).

    per la chiavetta 3 poi, col cazzo che in Italia ti danno 3 giga con 18 euro. In Italia ti danno 100 ore con 30 euro. No dai, ma viva l'Italia eh.

    in UK non si è mai visto il direttore della BBC parare il culo al primo ministro dicendo menzogne in diretta con i numeri del superenalotto in sovrimpressione.

    per il minimun wage, il lavoro che ho preso me lo pagano 950 - 1000 pound al mese, in Italia me lo pagherebbero anche 800 euro.

    per me il paragone non si pone davvero nemmeno lontanamente, poi se la bolletta pay as you go ti sembra offuscare un intero sistema, buon ritorno in Italia!

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  18. @Michele

    Uno dei sintomi di disadattamento piu' gravi, e' la negazione dell'evidenza.
    Ovvero non si riconoscono piu' i problemi del proprio paese, e si vaneggia di "servizi" gratuiti che esso offrirebbe al cittadino spesso inesistenti..

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  19. Certo, perché secondo te alla fine chi avrà veramente vissuto? Uno che ha passato il tempo da solo nella sua casa di proprietà, o uno che ha viaggiato, che ha incontrato persone diverse da sé, che quindi ha avuto la possibilità di crescere? E comunque la cultura del viaggio esiste da molto tempo, non è un'americanata recente. Il viaggio nasce come occasione di apertura verso l'esterno e per accrescere la propria cultura nel Seicento con il Grand Tour. E ancora, guarda che questa cultura del viaggio è uno dei motivi per cui il nostro Paese può dire ancora di avere una dignità.
    Ma scusate, se non siete pronti a farvi piacere un altro Paese, perché partite in primis?
    A me viene in mente solo un motivo purtroppo: i soldi. Ma credo che per amare il luogo dove siete questo non basti. Che me ne frega se è il Paese degli stipendi bassi? Se a me piace, tutto andrà bene. Avrà i suoi difetti, sì, ma saranno sopportabili visto che tutto il resto piace.

    E tornando al tuo discorso, ok il risparmio, ma neanche intendo basare tutta la mia vita sui beni materiali!

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  20. By the way, gran bel post Michael!!!

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  21. non mi toccate www.zingarate.com!!!!!!!!

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