ho sempre amato la canzone, ma fino a poco tempo fa non ne condividevo il senso. Ho sempre rifiutato l'idea di non poter controllare il proprio destino, di non poter modellare gli eventi che ci riguardano a nostro piacimento. Pensavo che le parole avessero questo potere e mi ci affidavo completamente.
ma le parole non hanno alcun potere e, alla fine dei conti, le azioni sono le uniche cose che davvero parlano per noi. Si potrebbe dire, ma parlare è comunque agire. Ma il parlare è un'azione troppo diretta, se vogliamo qualcosa, non dobbiamo pensare solo al nostro obiettivo, piuttosto dobbiamo pensare a come creare le migliori condizioni affinché quell'obiettivo si realizzi. Più lo vuoi, più lo perdi. Altro concetto che mi sono sempre rifiutato di accettare.
le parole sono il frutto di quello che abbiamo nella nostra testa e nel nostro cuore, ma non tutti sono pronti ad accettarle. Verranno comprese solo da chi è pronto a capirle, da chi si trova in una situazione simile alla nostra. Ma nemmeno il discorso più impegnato e toccante riuscirà a cambiare l'idea di chi la pensa diversamente. Magari può spingere a riflettere, ma lì spunta l'orgoglio, stupido e inappropriato, di chi sa di aver sbagliato, ma non ha il coraggio di ammetterlo e la volontà di cambiare.
le parole sono un ottimo contorno, dette al momento giusto hanno effetti considerevoli, ma mai determinanti. Sono una giusta conclusione, il tocco finale, un qualcosa che sancisce i nostri sforzi. Ma non possono sobbarcarsi tutto il lavoro, semplicemente non ne hanno il potere. Anzi, se usate male, they can only do harm.
ma le parole non hanno alcun potere e, alla fine dei conti, le azioni sono le uniche cose che davvero parlano per noi. Si potrebbe dire, ma parlare è comunque agire. Ma il parlare è un'azione troppo diretta, se vogliamo qualcosa, non dobbiamo pensare solo al nostro obiettivo, piuttosto dobbiamo pensare a come creare le migliori condizioni affinché quell'obiettivo si realizzi. Più lo vuoi, più lo perdi. Altro concetto che mi sono sempre rifiutato di accettare.
le parole sono il frutto di quello che abbiamo nella nostra testa e nel nostro cuore, ma non tutti sono pronti ad accettarle. Verranno comprese solo da chi è pronto a capirle, da chi si trova in una situazione simile alla nostra. Ma nemmeno il discorso più impegnato e toccante riuscirà a cambiare l'idea di chi la pensa diversamente. Magari può spingere a riflettere, ma lì spunta l'orgoglio, stupido e inappropriato, di chi sa di aver sbagliato, ma non ha il coraggio di ammetterlo e la volontà di cambiare.
le parole sono un ottimo contorno, dette al momento giusto hanno effetti considerevoli, ma mai determinanti. Sono una giusta conclusione, il tocco finale, un qualcosa che sancisce i nostri sforzi. Ma non possono sobbarcarsi tutto il lavoro, semplicemente non ne hanno il potere. Anzi, se usate male, they can only do harm.
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non mi trovi d'accordo qui, le parole son armi potentissime che possono condizionare o pilotare un atto ed in questo senso possono essere madri e comandanti di azioni, il mandante se vogliamo; le parole son l'espressione del nostro pensiero, di sentimenti dolci o colmi d'odio e trasmetterli spesso e' pi' importante di una carezza o di un pugno.
RispondiEliminaSon tanti i nomi rimasti nella storia per aver agito, per aver trasformato in azioni il proprio volere, ma tanti altri ancora son li' per le loro parole, per quello che hanno trasmesso a tutti i lettori e spesso invece di far la guerra, invece di rivoluzionare, sarebbe bene fermarsi un attimo e parlare, cercare di ritrovarsi in qualche parola.
le parole dette al momento giusto, hanno un grande effetto. Ma vengono ascoltate solo da chi è pronto a farlo, il resto le ignorerà. Può anche succedere che gran parte della massa è pronta ad ascoltarle e le segue, e il resto semplicemente si adatta in quanto minoranza.
RispondiEliminaquello che io voglio dire è che le parole in sé non servono. Non si fa qualcosa SOLO con le parole.
"Più lo vuoi, più lo perdi".
RispondiEliminaSei lo stesso Michele che mi conosce? Presente come sto io ora, giusto?
beh, non posso negare che vedo molto "me" del passato nel "te" di ora.
RispondiEliminaTi aspetto da me per cena. Il mio amico calabrese mi ha portato soppressata e cacio. Non conosco persona migliore con cui dividerlo...
RispondiEliminaLo so che io sono un maestro delle seghe mentali, ma ammetto anche che fanno solo male. E non solo le parole sono superflue, ma anche le azioni spesso e volentieri!
RispondiEliminaSpesso e' deleterio pensare troppo ai passi più o meno falsi...certe cose hanno percorsi indipendenti dalle nostre azioni e vanno o non vanno in porto non si sa bene perchè.
Quando poi mi accorgo che ogni azione puo' avere due effetti, uno contrario all'altro, allora mi arrendo e preferisco fare le cose senza troppo pensarci.
Pensa bene al film Clerks di cui tanto apprezzi le battute. Il fatto che la ragazza di Dante abbia fatto 37 pompini (di fila?) e' esilarante, ma in quel film al protagonista ne succedono di tutti i colori.
E sai lui come risponde? "I wasn't even supposed to be here today".
Era infatti il suo giorno libero quello, ma poi e' stato investito da avvenimenti indipendenti dalla sua volonta'...
beh, il post era incentrato sulle parole, cio' non vuol dire che tutte le azioni siano giuste. La legge del piu' lo vuoi piu' lo perdi vale anche li'.
RispondiEliminabisogna agire al momento e nel modo giusto, ma purtroppo il risultato non e' sempre garantito